I VANTAGGI DELLA NUTRIGENETICA NEL TRATTAMENTO DELLA PSORIASI
La psoriasi è una forma di dermatite cronica estremamente comune e colpisce circa il 2% della popolazione. I soggetti affetti da psoriasi mostrano un processo accelerato di degradazione delle cellule della pelle. Le cellule morte si accumulano così sullo strato esterno della pelle stessa e causano macchie rosse o crosticine che creano in genere prurito o dolore.
Normalmente la psoriasi si presenta in zone localizzate in tutto il corpo e si acutizza di tanto in tanto dopo aver trascorso del tempo silente.
È caratterizzata dalla presenza di lesioni desquamative su pelle e cuoio capelluto ma non coinvolge esclusivamente la pelle: comporta infatti una serie di altre patologie, prima tra tutte l’artrite psoriasica, una patologia articolare di origine infiammatoria che colpisce intorno al 10-15% dei pazienti psoriasici.
Esiste un forte legame anche tra psoriasi e diabete, obesità, sindrome metabolica, aumentato rischio cardiovascolare e steatosi epatica non alcolica.
L’eziologia della psoriasi rimane ancora sconosciuta sebbene sia ormai chiaro che la tendenza a sviluppare tale patologia sia legata principalmente alla predisposizione genetica. Le cause genetiche, però, non sono sufficienti a determinare da sole l’insorgenza di tale patologia, infatti, nella sua comparsa sono implicati diversi fattori: ambientali, traumatici, infettivi, psicologici e anche lo stile di vita, come per esempio l’assunzione di alcolici o l’abitudine al fumo, l’obesità e alcune carenze nutrizionali come ipocalcemia e carenza di vitamina D.
Sono state recentemente identificate le varianti genetiche ad essa correlate attraverso studi di associazione genome-wide (GWAS), un metodo di indagine che permette di confrontare i codici genetici di un gran numero di individui affetti da patologia con quelli di individui sani, al fine di evidenziare le varianti genetiche che possono essere correlate alla patologia.
Nell’insorgenza della psoriasi sembrerebbe coinvolta una variante del gene TRAF3IP2 che si trova sul cromosoma 6 e sembrerebbe essere correlato in maniera particolare all’artrite psoriasica. Tale variante è stata scoperta confrontando 609 individui tedeschi malati con 990 controlli; l’analisi è stata poi replicata in 6 coorti europee per un totale di 5488 individui.
Sequenziando il gene TRAF3IP2 è stata scoperta un’altra variante che potrebbe essere coinvolta tanto nell’artrite psoriasica quanto nella psoriasi in generale. Probabilmente questo polimorfismo codifica per una proteina che non funziona in maniera corretta e non riuscendo ad interagire con il recettore TRAF6 potrebbe essere responsabile dell’alterazione dei segnali che regolano la risposta immunitaria, provocando in questo modo l’artrite.
Da questo studio si può quindi dedurre che la predisposizione genetica alla psoriasi potrebbe essere un valido strumento da cui partire per migliorare il trattamento della malattia. Ovviamente però le cause genetiche non sono sufficienti a scatenare la psoriasi, infatti oltre alla predisposizione entrano in gioco altre variabili. Un fattore molto importante, che favorisce l’insorgenza e peggiora la sintomatologia della psoriasi, è il sovrappeso. Non a caso l’incidenza della malattia è aumentata con il crescente benessere.
La psoriasi è spesso accompagnata dalla sindrome metabolica, la cosiddetta malattia del benessere dovuta ad un’alimentazione che supera il reale fabbisogno energetico e insufficiente attività fisica. Ciò porta inevitabilmente a sovrappeso ed obesità i quali aumentano il rischio di sviluppare sindrome metabolica che a sua volta aggrava la psoriasi, spesso già presente, originando così un circolo vizioso senza fine.
Già il solo alleggerimento meccanico conseguente alla perdita di peso porta notevoli vantaggi per quanto riguarda il decorso della malattia. Questo è vero e maggiormente evidente soprattutto per la psoriasi che colpisce le pieghe cutanee (psoriasi invertita) e per la psoriasi artritica.
Una nutrizione personalizzata può essere una valida forma di prevenzione per evitare che, con una predisposizione genetica favorevole allo sviluppo della psoriasi, il sovrappeso possa essere il fattore scatenante. Sebbene non esistano delle precauzioni speciali in grado di impedire con sicurezza una prima manifestazione della psoriasi, evitando dei fattori di rischio, prevenendo il sovrappeso, evitando di fumare e l’abuso di alcol si può ridurre in buona misura la probabilità di ammalarsi, specialmente in presenza di una predisposizione genetica.
In ogni caso è utile, per i soggetti affetti da psoriasi prediligere una dieta ipocalorica e limitare il consumo dei seguenti alimenti:
- Alcol e superalcolici: peggiorano il quadro clinico andando ad influire negativamente sull’aspetto della pelle ed interagiscono con alcuni farmaci impiegati per il trattamento della psoriasi che vengono così eliminati dal fegato
- Alimenti ad alto contenuto di acido arachidonico che gioca un ruolo importante nella genesi e nel mantenimento dell’infiammazione: salumi, carni rosse, burro, uova, panna. Più in generale andrebbero ridotte le proteine e i grassi di origine animale
- Limitare aceto, caffè e cioccolata
Gli alimenti da privilegiare in caso di psoriasi sono:
- Fibre: quindi favorire il consumo di cereali integrali e legumi
- Fermenti lattici: presenti soprattutto negli yogurt
- Frutta: per l’apporto di vitamine
- Verdura: per l’apporto di Sali minerali. Tra queste sarebbero da preferire cicoria, radicchio, crescione, barbabietola, cetrioli, tarassaco, bietole. È consigliabile aumentare il consumo di carote e pomodori che contengono beta-carotene
- Pesce: per il contenuto di omega 3 e di acidi grassi non saturi e a lunga catena, che hanno un ruolo inibitore dell’infiammazione in quanto antagonisti dell’acido arachidonico.
È necessario che nella dieta ci siano tutte le vitamine che riparano e proteggono la pelle come le vitamine del gruppo B, le vitamine A, C, D e E.
Infine è importante equilibrare l’assunzione di omega 3 e 6, e potrebbe essere utile assumere zinco per la sua capacità di riparare le lesioni della pelle.
Occorre ricordare, però, che ogni paziente è diverso e può essere sensibile nei confronti di un alimento differente. Quindi un piano nutrizionale personalizzato e costruito su misura potrebbe essere maggiormente efficace.
Oltre ad una sana e corretta alimentazione è importante praticare attività fisica adeguata e costante. Lo sport favorisce uno stato di salute fisica ma anche mentale, attraverso la riduzione dello stress e il miglioramento della propria immagine corporea. Nei pazienti psoriasici in sovrappeso la psoriasi tende ad essere più grave e più resistente alle terapie e aumenta il rischio di infezioni batteriche e fungine a livello delle pieghe cutanee, come quella sottomammaria. L’eccesso di peso col tempo tende ad affaticare le articolazioni e aumenta il rischio di patologie cardiovascolari, ancor più che nei pazienti psoriasici normopeso. Inoltre la psoriasi è una nota fonte di stress, per cui un supporto psicologico potrebbe portare ad ulteriori miglioramenti nel trattamento.