PELLE, DNA E FOTOINVECCHIAMENTO

PELLE, DNA E FOTOINVECCHIAMENTO

L’invecchiamento cutaneo, con cui tutti dobbiamo fare i conti prima o poi, è un processo fisiologico molto complesso che porta ad un’alterazione graduale della pelle di viso e corpo ed è dovuto alla normale degenerazione delle cellule dell’epidermide.

Oltre a questo effetto di aging, che comprende tutto l’insieme di modificazioni geneticamente programmate, sia morfologiche che funzionali, si somma un altro aspetto che è quello del fotoinvecchiamento o photoaging, che è una condizione di deterioramento della cute causata dal danno cronico provocato dai raggi ultravioletti e dall’esposizione al sole, che nel tempo danneggia il DNA delle cellule della pelle e che ne amplifica il processo naturale. Il collagene viene deteriorato, la pelle perde di elasticità, diventa secca e ruvida, si formano rughe profonde e macchie.

Le caratteristiche genetiche individuali rendono le persone differentemente capaci di far fronte a queste problematiche e di rispondere ai trattamenti per la propria pelle. Avere informazioni sui fattori che interagiscono nel sistema di riparazione del DNA, sui meccanismi di rimodellamento della matrice, sulla struttura delle fibre collagene, sulla qualità dell’elastina, entrambe proteine presenti nella matrice extracellulare del tessuto connettivo, può aiutare nella scelta dei trattamenti e dei prodotti cosmetici da utilizzare.  L’alimentazione, l’attività fisica e altri fattori ambientali sono anch’essi partecipi di questi processi.

Ad esempio all’interno del gene ELN, che codifica per l’elastina che è uno dei due componenti delle fibre elastiche che conferiscono elasticità a organi e tessuti tra cui cuore, polmoni, legamenti, oltre che alla pelle, è stata individuata una variante (rs2071307) associata ad una maggior degradazione di questa proteina con l’effetto di conferire una minor elasticità al tessuto e un maggior cedimento della struttura della pelle. Avere la variante sfavorevole determina la perdita più veloce della tonicità e della compattezza della pelle durante il processo di invecchiamento. 

Altri studi hanno evidenziato una variante comune nella popolazione nel gene COL1A1 (rs1800012), che assieme a COL1A2, codifica per il collagene di tipo I, la proteina più abbondante in vari tessuti connettivi, fra cui pelle ed osso, che alterando l’espressione genica ha come conseguenza la modifica della produzione e del ricambio del collagene che porta ad una maggiore sensibilità al photoaging ed una minore efficacia ai trattamenti medico estetici di foto-ringiovanimento

I geni MC1R e STXBP5L sono invece strettamente correlati con il rischio di sviluppare danni da fotoinvecchiamento: i raggi ultravioletti inducono la formazione di tipi di ossigeno attivo e questo processo interferisce sulla struttura del DNA, porta alla perdita di funzionalità delle cellule cutanee, distrugge l’immunità locale e intensifica l’attività delle metalloproteinasi della matrice. Ciò contribuisce alla degradazione del collagene e all’inibizione del procollagene. Per questo, individui con una tipologia di pelle all’apparenza uguale o molto simile potrebbero avere una sensibilità diversa ai raggi solari richiedendo, di conseguenza, prodotti con protezione solare diverse.

Conoscere le proprie caratteristiche genetiche può quindi essere d’aiuto per capire la propria predisposizione alla comparsa di rughe o macchie della pelle e la scelta di creme e prodotti dermo-cosmetici ad hoc.



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