Il sale è considerato una “sostanza a rischio”, soprattutto per gli ipertesi e per i portatori di malattie cardiovascolari. Non si tratta infatti di un alimento vero e proprio o di un vero nutriente ma di un sapore aggiunto. Gli alimenti, infatti, allo stato naturale, sono ricchi di sali minerali e completi di gusto per cui non richiederebbero alcuna aggiunta. L’uomo, acquisendo l’abitudine a sottoporre molti cibi a calore e ad altri trattamenti, li ha trasformati. La cottura in acqua, per esempio, asporta numerosi sali minerali e rende le verdure insipide ed un modo comodo per ridare sapore è quello di aggiungere sale. Questo sapore aggiunto veniva e viene inoltre impiegato per la conservazione di alcune derrate. Ciò avveniva sopratutto prima dell’invenzione del frigorifero, ma tutt’oggi molte lavorazioni ne richiedono un elevato utilizzo (basti pensare al prosciutto, a molte tipologie di pesce come il merluzzo, o a molti alimenti conservati sotto sale come i capperi o le acciughe).
(altro…)